I bambini intorno ai due anni di età gradiscono molto i libri con tante figure di oggetti o azioni, da riconoscere, indicare, nominare, man mano che il linguaggio si sviluppa e il vocabolario si arricchisce.
Sono albi che non dovrebbero mancare nella libreria di un piccolo in crescita, libri che sono in grado di accompagnarli per molto tempo, adeguandosi ad un utilizzo vario, via via sempre più articolato e ai quali i bambini amano tornare anche quando sono oramai abbastanza grandi per le storie.
Ce ne sono di diverse tipologie e di vari livelli di complessità e qualità. Uno che mi ha colpita ultimamente è “Mille cose” di Anna Kövecses, pubblicato da Emme Edizioni, dalla bella e gaia copertina, zeppa di piccoli oggetti variopinti.
Si tratta di un bel volume corposo suddiviso in sette sezioni:
Addentrandosi nelle pagine dal riposante sfondo beige si trovano prima di tutto nozioni e concetti di base, come i colori, i numeri, le forme, e ancora i contrari e i momenti della giornata. Il tutto presentato in modo giocoso, con figure colorate dalle forme nette e semplici.
Ad accompagnare il piccolo lettore un simpatico topolino dal muso appuntito e i lunghi baffi che si ritrova quasi sempre nelle scenette e diventa un motivo familiare da ricercare. Una sorta di gioco, di filo conduttore che diverte il bambino e facilita il legame con il libro.
Andando avanti troviamo la sezione dedicata a cose o persone che riguardano la sfera intima del bambino. Dalle parti del proprio corpo alla famiglia, dai cinque sensi agli abiti che indossa.
E così via. Ci sono poi le stagioni, i frutti della terra, gli animali. Per passare poi alle azioni, comuni o meno comuni, agli oggetti della casa e a quelli che si possono trovare fuori casa.
Accanto a ciascun disegno, come è consueto in queste tipologie di libri, la parola che lo identifica. Chiara e senza aggettivi o precisazioni, in modo che, una volta letta dal genitore, il bambino possa ripeterla e memorizzarla. Sembrerebbe un esercizio noioso ma i piccoli solitamente apprezzano la possibilità di riconoscere e nominare. Oltre che il loro vocabolario, questo incrementa la loro sicurezza, la sensazione di avere un maggior controllo, dato dalla conoscenza e dalla parola, sulla realtà che li circonda.
Più grandi potranno poi sfogliare l’albo in autonomia, perdendosi in un maggior numero di dettagli e immaginando relazioni.
Rispetto a molti libri della stessa tipologia, che spesso abbondano sugli scaffali ma ad aprirli si rivelano caotici, sgargianti o dozzinali, di questo colpisce la grazia garbata e allegra, i colori decisi ma armoniosi, la composizione delle pagine che non è povera o scarna ma non risulta chiassosa, bensì elegante e felice.
Aiuta sicuramente anche la logica con cui è architettato che ordina senza limitare e rende l’albo una buona scelta nell’ambito del genere di quelli che vengono comunemente chiamati primi libri catalogo (o vocabolario).
Anche un’ottima idea in tempo di regali di Natale!
(Età consigliata: dai 2 anni)
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“Mille cose” di