La prima cosa che attrae un bambino piccolo, che stimola il suo sguardo a soffermarsi, è sicuramente il volto.
Il volto materno in primis, per il carico di affettività e la gamma di espressività che offre. Poi via via tutti gli altri.
Per questo motivo ho più volte ribadito su queste pagine che i libri più indicati per i bambini di età precedente all’anno sono i libri fotografici (badate bene: fotografici) delle facce.
Ma i volti continuano ad esercitare fascino e a convogliare l’attenzione anche successivamente, quando il bambino è in grado di staccarsi dalla raffigurazione realistica per imparare ad astrarre e simbolizzare.
Spesso nei primi disegni dei piccoli notiamo facce stilizzate, tondi sormontati da occhi, mezzelune tirate in su o in giù per indicare gioia o, al contrario, tristezza. Il bambino ha bisogno di rappresentare il viso perché è esattamente lì che passa l’emozione e si concretizza l’identificazione della persona cara
E non gli servono mille particolari, almeno dopo i due anni di età, per raccontare o leggere un viso, per quanto strambo o essenziale che sia.
Proprio sui volti e sui giochi e le figurazioni che da questi possono partire si basa l’albo edito da Topipittori ed illustrato da Antonella Abbatiello “Facce”.
Un libro dal formato piccolo e quadrato – e quindi particolarmente maneggevole – con una robusta copertina di cartone e spesse pagine in carta resistente.
Una raccolta di facce rese attraverso la loro simbolizzazione tipica dell’infanzia – occhi, naso, bocca, una contorno e poco altro – e giocate tramite piccole sottrazioni, o aggiunte o variazioni per conferire espressioni, sentimenti, stati o inventare personaggi, perfino animali o costruire interazioni con il lettore.
Poche forme geometriche – tondi, ovali, triangoli, mezzi cerchi – colori netti in modo che le figure trovino sempre il loro contrasto con lo sfondo e, senza l’ausilio di bordi o contorni, ogni associazione pieno-vuoto, dentro-fuori sia chiara ed evidente.
Il soggetto, sempre incentrato sulla faccia, varia. E così può diventare una signora o un orientale, può meravigliarsi, ridere o imbronciarsi, essere completo o incompleto, trovarsi al buio, mettere paura, oppure giocare a far cucù, nascondersi o trovarsi.
Il meccanismo è vario e, pur essendo semplice, coinvolgente.
Ogni pagina può interagire con la precedente e la successiva, chiamando anche il piccolo lettore a partecipare, oppure cambiare registro, mettere un gallo là dove prima era un giocoliere, invitare a contare o a trovare il particolare perduto.
La costruzione è quella tipica degli albi per bambini molto piccoli: disegni su una facciata, testo su quella accanto, ben separati e individuabili.
Però “Facce” è un libro che può incontrare il gusto e le esigenze dei lettori in una fascia di età tutto sommato abbastanza ampia.
Per i piccini ci sono forme e colori, c’è la possibilità da parte dell’adulto di leggerlo mimando espressioni, versi e movimenti, c’è un suggerimento al gioco del cucù da fare con le manine oppure tramite le immagini che prima sono piene e poi vuote. Ci sono i particolari da trovare e poi da scombinare, le paroline da ripetere, le espressioni da imitare…Una gamma insomma di piccoli apprendimenti, momenti di divertimento e stimoli cognitivi.
Ma “Facce” – libro – è anche associato ad una App (al momento esiste la versione per I-pad, in lavorazione quella per Android) che permette ai più grandicelli di ampliare in maniera digitale i suggerimenti della versione cartacea, sviluppandoli e aprendoli e nuovi sviluppi e interazioni.
Io, però, che dal punto di vista tecnologico sono forse ancora una dinosaura, vedo in quest’albo anche tante idee e possibili applicazioni cha fanno riferimento alla cara vecchia manualità creativa, quella delle forbici e dei collage, dei materiali e dei pastelli.
Perché non prendere spunto dalle figure di Antonella Abbatiello per inventarne di nuove? Nuovi volti, nuovi personaggi, disegnare e ritagliare, magari incollare, giocare con le forme di occhi e bocche, costruire musi di mostri o visi di fanciulle…
Insomma, un piccolo albo che può essere palestra cognitiva, laboratorio creativo oppure parte di un sistema più complesso – libro più App – per i nostri piccoli nativi digitali che stanno crescendo e che, a differenza di noi, sanno mescolare i mezzi per un unico fine: divertirsi, crescere ed esercitare la fantasia.
Qui il sito dedicato al libro e alla App.
(età consigliata: da due anni)
Se il libro ti piace, compralo qui: Facce
Sai, a dirti la verità, l’app non l’ho trovata molto semplice e intuitiva. Non mi ha convinto molto. Mi aspettavo qualcosa di più, anche se c’è da dire che si tratta del loro primo esperimento in versione digitale. Un saluto!
Io l’app l’ho vista solo di sfuggita, durante la fiera del libro a Roma. Infatti nell’articolo ne ho solo citata l’esistenza, non l’ho commentata 🙂
Grazie per la pubblicazione, per i commenti positivi e le critiche, sempre ben accette. Se ci spiegate meglio in cosa non la trovate intuitiva e avete suggerimenti per migliorare il nostro lavoro, vi preghiamo di segnalarceli: faremo il possibile.
A presto