Storie di fantasmi per il dopocena

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Recensione di Silvia

Jerome K. Jerome: un nome, una garanzia.
Un nome così fa già sorridere, dal tocco inglese, borghese e con una sottile linea di umorismo, come quella della K., profilo di uno specchio che riflette sdoppiandolo il nome, e come quella che si ritrova nei suoi scritti.

Autore di Tre uomini in barca (per non parlar del cane), un libro che, seppur non nato pensando ai giovani come destinatari, è diventato un cult della letteratura per ragazzi ed ha rivoluzionato ogni canone di scrittura e di ironia. Ha scritto poi anche molti racconti brevi e sorprendenti, come Storie di fantasmi per il dopocena, ripubblicato in Alta Leggibilità dalla casa editrice Biancoenero.

Ciò che caratterizza tutti i libri di Jerome K. Jerome è infatti proprio il suo sapiente utilizzo del mezzo dell’umorismo; forse per questo, nonostante gli iniziali preconcetti, soprattutto di noi adulti, è un autore così amato dai giovani.

L’umorismo, infatti, è un canale utilissimo per avvicinare i ragazzi alla lettura. Spesso, quando per esempio non conosco bene chi ho di fronte, il suo carattere e i suoi gusti, o quando ho il timore di non riuscire a mantenerne l’attenzione, il mio sguardo va verso libri che fanno sorridere perché c’è qualcosa di istintivo nella ricerca di ciò che ci fa stare bene, divertire, che rompe gli schemi dell’abituale. E ridere insieme è un fantastico collante in un gruppo.
Sorriso, ma non solo: riuscire a cogliere i collegamenti ed i toni umoristici nella lettura richiede una serie di complesse operazioni mentali, soprattutto perché vengono utilizzati i contrasti, gli ossimori ed il ribaltamento delle aspettative.

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Jerome dà vita a ritmo e umorismo, in questi quattro racconti, attraverso l’uso di frasi semplici, periodi corti, asciutti, che velocizzano la lettura e grazie agli accostamenti di parole che stridono nella mente del lettore, come vecchie catene nel silenzio della notte o come il sinistro cigolio di una porta.

Le immagini che ne emergono sono quelle di fantasmi insoliti o buffi, a tratti spassosi, che prima della loro ‘Sfilata della Vigilia di Natale’ tirano fuori i vecchi lenzuoli per sbatterli, fargli prendere aria e rammendarli. Sono fantasmi che sembrano capitati lì per caso, dispettosi, dal carattere e la superiorità borghese, un po’ com’era per il Fantasma di Canterville; il tutto condito con del buon punch al whisky per le fredde serate invernali.

Una sfilata di voluti luoghi comuni in perfetto stile british: personaggi beoni, fessi, che si trovano a discutere del tempo con fantasmi incontrati per caso, in cerca di leggerezza e con il proverbiale savoir-faire che neanche misteriose apparizioni possono scalfire.

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In questa edizione del 2016 i divertenti episodi sono accompagnati dalle illustrazioni in bianco e nero, minimaliste e piene di pathos, di Umberto Mischi, cui spettava un compito difficile. Infatti, il racconto scorre così piacevolmente da spiccare inevitabilmente sulle immagini che l’accompagnano.
Molto interessante, invece, la trovata grafica e quasi cinematografica della suddivisione in capitoli, che ripropone in una piccola icona l’immagine, isolata da quella collettiva della cena, in primo piano del narratore e che conferisce spazio ed aria al racconto.

Insomma, quattro storie di fantasmi inusuali, o forse no, piene di umorismo per una piacevole e leggera lettura sia ad alta voce – il testo con le sue pause narrative si presta molto bene – che in autonomia; il tutto reso ancora più efficace grazie alla scelta di Bianoenero di pubblicarlo in Alta Leggibilità, utilizzando, quindi, una specifica font e degli accorgimenti di stampa e redazionali che facilitino la lettura, rendendola più semplice e scorrevole anche per chi ha difficoltà.

Nulla di diverso da quello che ci si aspetta da Jerome K. Jerome, ed è un bene quando le aspettative sono così alte.
La storia, infondo, è quella che esiste da sempre, dall’uomo delle caverne al Decamerone: quando gli uomini si riuniscono amano raccontarsi storie, ancora meglio se su cose che non capiscono e misteri della vita, in questo caso fantasmi; e se vi suoneranno familiari e se vi ricorderanno altre cento, mille storie, ci dice Jerome, “non è colpa degli uomini: è colpa dei fantasmi, che fanno sempre le stesse cose”.

(Età consigliata: da 8 anni)

“Storie di fantasmi per il dopocena” di Jerome K. Jerome, Biancoenero Edizioni, 2016, 80 p., 9,50 euro

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