(Recensione di Silvia)
Una folata di vento.
Il caso.
E’ così che inizia la storia di una pecora qualunque, intenta a brucare la sua erba, senza troppi pensieri ad affollarle la mente, in una giornata qualunque, proprio come tutte le altre.
Mai potrebbe immaginare che, di lì a poco, tutto sarebbe cambiato…
I lettori, invece, da un veloce sguardo al frontespizio del libro, già possono intuire che qualcosa di strano succederà: sotto al titolo svetta il ritratto regale di una pecora con tanto di mantello vellutato, scettro e gambaletti, in bilico sulle due zampe posteriori. A osservare il quadro stupita una “semplice” compagna; l’ironia è nel contrasto.
Il silenzio e la campagna dominano l’albo nella prima grande illustrazione a doppia pagina, in cui piccole foglie vengono mosse dal vento. Tra esse un intruso: una corona blu che vola proprio verso una pecora.
La corona si posa per caso sulla testa dell’animale, e tutto cambia: “E fu così che in un giorno di vento Luigi la pecora divenne Luigi I, Re delle pecore”.
La trasformazione viene mostrata da piccole scene in sequenza e solo una breve frase, ma tutto è perfettamente chiaro grazie all’equilibrato meccanismo di connubio testo-immagine su cui si basano gli albi illustrati. Non è un caso la scelta della “E” di congiunzione come prima parola scritta del libro, a sottolineare che la storia non inizia ora con il verbale, ma è già iniziata nel momento stesso in cui abbiamo sollevato la copertina e messo gli occhi sulle figure.
Mentre tutte le altre pecore ignare continuano a brucare, si avvia l’escalation di potere di Luigi I: dalla scelta di un ramo come scettro ai comizi, fino ai sogni sfrenati di una vita sempre più lussureggiante.
Sono queste le pagine che lasciano riflettere sul potere, su come esso di affidi all’arbitrarietà di un simbolo e di come rapidamente riesca a produrre, nonostante la sua natura illegittima, cambiamenti nella vita sociale quando trova, da una parte, un individuo che possa giustificare la prepotenza con un’investitura e, dall’altra, un “gregge” accomodante e poco pensante.
Ma sono anche tavole ricche di ironia che fanno spuntare un sorriso sulla bocca dei piccoli lettori, assorti a contemplare Re Luigi I, in giacca rossa, a “cavallo” di un suo simile.
Ed è così che, pian piano, le pecore diventano sudditi e si trovano a seguire gli ordini del loro Re, fino a quando…una nuova folata di vento, ancora il caso, porta via a Luigi la sua corona, e con essa anche tutta la sua regalità. Il potere, infondo, è anche effimero.
La corona vola via, verso nuove avventure, il libro non racconta dove, ma ecco che, per un ironico o disgraziato caso, nell’ultima pagina fa il suo ingresso sulla scena un lupo dall’andatura baldanzosa con… una bella corona blu sul capo. Un nuovo Re, forse solo per un giorno o fino alla prossima folata di vento.
Un albo illustrato raffinato, piacevole e divertente, nonostante il tema serio e profondo.
Un lavoro intelligente che induce pensieri importati da lasciar germogliare per porsi, fin da piccoli, domande utili a combattere i poteri illegittimi grazie alla forza del pensiero critico. Ne consiglio la lettura nelle scuole, per riflettere insieme e confrontarsi.
Silvia Pacelli
(Età consigliata: da 4 anni)
Olivier Tallec, Luigi I Re delle pecore, Lapis Edizioni, 2016, 40 p., 13.50 euro
Se il libro ti piace, puoi comprarlo qui: Luigi I re delle pecore