Recensione di Silvia Pacelli
“Avventura” deriva dal latino “ad ventura”: “quello che sarà”. E quello che sarà è un mistero che si può svelare solo a chi è abbastanza coraggioso da rischiare e da andarlo a scoprire.
Non mi sono mai considerata una grande avventuriera, né da piccola né ora da adulta, e forse è stata proprio questa ragione che ha accresciuto la mia curiosità imbattendomi nel titolo di questo nuovo libro della casa editrice Il Castoro.
La parola “manuale”, soprattutto se abbinata al tema dell’avventura, mi ricorda inevitabilmente lo storico Manuale delle giovani marmotte, libro amato e odiato durante la mia infanzia: amato per tutte le volte che ho sognato di mettere in pratica i loro suggerimenti, odiato per tutte quelle che non ci sono riuscita.
Questo Manuale, invece, possiede diverse caratteristiche che lo rendono irresistibilmente accattivante, stimolante e adatto anche ai giovani che, come me a suo tempo, sono meno spavaldi e temerari.
Per prima cosa la grafica: le illustrazioni ironiche, leggere ed allo stesso tempo chiare di Antongionata Ferrari – tutte giocate sul bianco, nero e macchie di arancione – e la copertina con il coccodrillo dalle fauci spalancate che allerta sul pericolo ma allo stesso tempo incita a farsi forza per “azzannare la vita”.
Seconda, il continuo gioco di coinvolgere il lettore-avventuriero. Infatti, ciascuna delle 50 missioni è corredata da un divertente diario, da compilare a carico del lettore segnando annotazioni, disegnando o raccogliendo e incollando piccoli ricordi. C’è anche una personale pagella da avventuriero in cui valutare, con un punteggio da 1 a 10, voci che rispondono a “Coraggio, Curiosità, Cura, Costruire e Divertimento” e perfino un certificato nascosto in una taschina segreta da completare assolutamente dopo aver portato a termine le varie esperienze.
Altro aspetto pregevole è che per ogni avventura gli autori suggeriscano il titolo di un libro per ragazzi in tema: classici della letteratura ma anche bei titoli più recenti.
Chi non vorrebbe completare una missione, non foss’altro per essere autorizzati a scarabocchiare su questo bel libro?
Libro che già dall’aspetto esteriore si presenta più come un diario o un taccuino da viaggio, con il suo elastico arancione a chiusura, e che ribadisce ne “La Legge del libro”: «Puoi scrivere, disegnare o scarabocchiare su qualsiasi pagina di questo libro, copertina compresa. Sei autorizzato a danneggiare questo libro. Lo puoi macchiare, inzuppare, strappare, masticare, bruciare nel corso delle Missioni.
Il libro vivrà con te, affrontando le sfide senza mai tirarsi indietro».
Poi abbiamo le sfide, altro elemento caratteristico di questo manuale. Ogni avventura è una vera e propria sfida al superamento di una paura, di un limite o semplicemente alla scoperta di qualcosa di nuovo. E con un approccio tale da stimolare anche il ragazzo più “fifone”, senza frustrarlo.
Si arriva così all’ultima caratteristica che vorrei evidenziare, forse quella che mi ha colpito di più. Le missioni di cui si parla nel libro non sono gesta da supereroi ma mi sembrano in realtà semplici – ma non poco importanti – azioni volte a riavvicinare i bambini alle esperienze concrete del quotidiano, del gioco di fantasia, manuale, all’aria aperta o di relazione. Si rivaluta così la bellezza e l’unicità di piccoli momenti che si possono rivelare grandi tesori, come scrivono gli autori: «Tesori che nessuno può rubare e per questo, una volta che li troverai saranno tuoi per sempre. Potrebbero sembrarti piccole cose, cose normali o perfino cose inutili. È difficile capire quanto valgano. Ma con il tempo lo capirai. Con il tempo le vedrai brillare come diamanti sotto il sole».
Allora, si parte con le missioni! Dar da mangiare ad almeno 7 animali diversi, giocare a pallone su un prato, imparare 5 tipi di nodi, inventare storie sulle nuvole, fondare un club segreto, fare il pane, stendere una lista di desideri e tanto altro ancora. Per provare la soddisfazione della riuscita e per riscoprire la concretezza e la preziosità di gesti che, in un’epoca digitale, potrebbero sembrare perduti.
Avessi avuto prima tra le mani questo manuale…ma, infondo, esiste forse un’età per smettere di essere piccoli avventurieri?
(Età consigliata: da 9 anni)
Se il libro ti piace, compralo QUI: Il manuale delle 50 avventure da vivere prima dei 13 anni
“Il manuale delle 50 avventure da vivere prima dei 13 anni” di Pierdomenico Baccalario e Tommaso Percivale, ill. Antongionata Ferrari, Il Castoro, 2016, 240 p., 15,50 euro