“L’Eco” di Alessandro Riccioni e David Pintor, Lapis

ecocopAncora un novità per la Fiera Internazionale del libro per ragazzi di Bologna edizione 2013 proposta dalla casa editrice Lapis.

Un albo variopinto e luminoso, che commuove, stupisce e incita la fantasia, e i desideri, a volare liberi e arditi.

Un racconto che trabocca di tenerezza, che non pone limiti all’immaginazione e che, al di là dei significati che possono leggervi gli adulti –magari un po’ malinconici – sicuramente regala un previlegiato punto di vista bambino secondo il quale la magia fa parte della realtà e l’ordinario ha confini labili e valicabili con lo straordinario.

Nato dalla penna di Alessandro Riccioni e illustrato dall’incantevole tavolozza di David Pintor, “L’Eco” si offre ai suoi lettori come un bel viaggio tra le cittadine e le colline toscane e parla loro di desideri del cuore, per una volta non troppo difficili da realizzare.

Un padre e un bambino – ancora assonnato per via di una sveglia troppo mattiniera – pedalano abbracciati fin sulla cima di una ridente e dolce collina, punteggiata di cipressi, campi coltivati, vigne e prati.
Dove vanno così di fretta? Semplice: all’appuntamento con l’Eco!

eco1L’Eco è vecchissima e se ne sta appartata tra i suoi monti, riceve il pubblico puntuale ma solo la Domenica dalle sette alle undici, ed è solita ascoltare tutti i desideri che le vengono urlati contro. E perfino quelli sussurrati. Anzi: addirittura quelli non espressi ma tenuti al caldo tra le pareti del cuore.

Il papà lo sa bene e per meglio mostrarlo al figlioletto inizia subito a chiedere doni per lui. Dapprima un trenino, poi un cappello, un clarinetto…E l’Eco, affidabile e sicura, restituisce un “-ino”, un “-ello”, un “-etto”.
Il piccolo, per nulla deluso, immagina sorridente cosa si può costruire con quelle paroline piccole piccole: un pan-ino per quando si è affamati, un mazzol-ino da regalare all’amichetta…O ancora un ombr-ello per le giornate piovose, un secchi-ello per quando c’è il sole, un cass-etto per le matite colorate…

eco2Ogni mormorio della signora Eco – che infondo è una gran maga – apre le porte della fantasia e permette al piccolo di sognare. Magari di giocare con un folletto, o di avere un soldino in più per le figurine.
Poco importa, il messaggio, fondamentale, è che per entrare nel mondo dei giochi e dell’avventura non serve avere-avere-avere, non serve comprare-comprare-comprare, ma basta mettere in moto l’immaginazione, che è il dono più bello di tutti.

E quando tocca al bambino esprimere il suo desiderio? Beh, stavolta si tratta di una speranza talmente profonda e intima che non è proprio il caso di gridarla contro il vento ad alta voce. E’ sufficiente sussurrarla dentro di sé perché l’Eco – che è potente e antica come la terra – possa ascoltare e, incredibilmente, esaudire.

L’ultima doppia facciata è una sorpresa che non vi svelo. Sappiate solo che strappa una lacrimuccia e regala un sorriso.

Un albo caldo e accogliente che già nell’immagine di apertura – il papà accovacciato all’altezza del figlioletto intento a parlargli guardandolo negli occhi – parla di un’affettività e di un legame autentici, basati sull’ “essere vicini” e non sul “dare per colmare vuoti”.

eco4Un libro che racconta di condivisione di una dimensione di gioco tra adulti e bambini, che esorta a credere nei sogni impossibili e nel potere della fantasia.

Una storia magica e lievemente bislacca, viva di quell’irrealtà così preziosa che è parte essenziale dell’infanzia, l’età fantastica dove tutto può accadere e non ci sono i limiti pesanti del reale a porre freno a ciò che potrebbe essere.

Mi commuovono, nello sfogliare le pagine, i gesti di contatto tra i due protagonisti: l’abbraccio saldo in bicicletta, la mano nella mano, il piccolo arrampicato sulle spalle del papà.

Come mi incantano i paesaggi toscani tanto ben rappresentati: le colline, i monumenti, le case, gli archi, l’acciottolato della via e della piazza, i colori dell’alba, il vento che scompiglia le foglie, i sentieri che si inerpicano su per i pendii, le coltivazioni tipiche.
I verdi e gli ocra brillanti, la limpidezza e la vastità del cielo…ogni piccolo particolare parla di una terra così ridente e splendida che è una gioia vederla celebrata in un albo illustrato per bambini, dove solitamente si trascura la caratterizzazione geografica e territoriale. E a volte – come dimostra quest’albo – può essere un peccato.

(età consigliata: dai 4 anni)

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3 pensieri su ““L’Eco” di Alessandro Riccioni e David Pintor, Lapis

  1. Beh, cara Federica, dirti grazie è solo il primo passo. Quello che invece vorrei dirti è la gioia di scoprire come, attraverso gli occhi degli altri, un pensiero può diventare davvero un’eco che non solo risponde, ma aggiunge, mette in ordine, rinnova il senso delle cose, scalda la mente e il cuore, lascia storditi, aggiunge stupore alla visione. Porprio quello che david Pintor ha fatto, quello che la Lapis ha unito in libro, quello che tu hai letto con attenzione e ha descritto con parole belle. Quello che i lettori-bambini, lo spero, riconosceranno come qualcosa che a loro appartiene. Grazie davvero e a presto (david dedicas il libro in Fiera mercoledì, se sei da quelle parti). Ciao, alessandro

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