Ancora un titolo per I tradotti di Sinnos, la collana che raccoglie libri nati in varie parti del mondo e selezionati e resi in versione italiana dall’opera attenta della casa editrice.
Avevo già avuto modo di parlarne, poche settimane fa, a proposito di “Il mio nome è NO” di Marta Altés.
Torno oggi con una altro albo, questa volta scritto da un’autrice turca – Sara Sahinkanat – illustrato in casa, da Paolo Domeniconi e tradotto da Rosita D’Amora.
Si tratta di “Leo otto volte eroe”, avventura marina di un simpatico e coraggioso polpo bambino alle prese, come tanti piccoli più prossimi a noi, con la scoperta e la costruzione di sé.
E, soprattutto, con il difficile compito dell’accettazione della propria natura e della conquista della fiducia nelle proprie potenzialità.
Crescere, come sappiamo bene tutti noi che con l’infanzia abbiamo a che fare, non è sempre un gioco da ragazzi.
Sovente accade che quello che si è non aggrada troppo, che si vorrebbe essere diversi, magari come l’amichetto che è più alto o come la compagnuccia che ha i capelli più lunghi.
E allora cosa meglio di un’avventura, magari in un mondo sottomarino allegro e popolato di buffe creature, per ricevere un piccolo spunto di riflessione sull’importanza e il valore della propria unicità. Che, quando meno ce lo si aspetta, può diventare risorsa.
Leo, come tutti i polpi di questa terra, ha otto tentacoli, che sono, almeno all’inizio della storia, la sua dannazione.
E’ costretto, infatti, a svegliarsi prestissimo al mattino per avere il tempo di vestirsi e prepararsi come si deve, considerando che i suoi abiti sono tutt’altro che pratici e che deve infilare le zampe nelle ben otto maniche della maglia.
Per non parlare poi del cappotto, sempre complicato, e degli otto guanti….insomma – pensa Leo – essere un polpo è una scocciatura come più grandi non ce n’è! E per giunta si rischia di arrivare sempre tardi a scuola.
Mentre il polipetto riflette così, seduto sul suo “pesce-scuolabus”, si accorge di un gran trambusto e di un insolito traffico sulla strada sottomarina.
Accade infatti che la casa della signora anguilla sta per crollare e la povera sfortunata è disperata perché non sa come metter in salvo le sue tante uova. Mamma anguilla di uova ne ha proprio moltissime – e a tutte vuole un gran bene – ma, nel poco tempo rimasto prima che la struttura ceda, non farebbe mai in tempo a salvarle tutte.
E’ a questo punto che Leo realizza che avere otto tentacoli può essere un grande risorsa e, con coraggio e altruismo, non esita a salvare l’amica e tutti i suoi figlioletti.
Dopo l’impresa, oltre a ricevere la gratitudine di mamma anguilla e di tutti i pesciolini – finalmente usciti dalle uova – , Leo si scopre improvvisamente fiero di essere quello che è, anche se alle volte può risultare un pochino faticoso!
Una storia semplice, lineare, di immediata ricezione e facile immedesimazione.
Tenera inoltre, con la rassicurante figura della mamma del piccolo polpo e gli occhioni grandi e dolci dei personaggi.
Il mondo marino immaginato e disegnato, i protagonisti, gli oggetti di cui si circondano, i momenti che scandiscono la giornata…tutto ricorda e assomiglia alla realtà dei piccoli lettori che facilmente potranno calarsi in Leo, nella sua insofferenza per i preparativi mattutini, e gioire insieme a lui, nella sua azione coraggiosa.
E magari sognarsi anche loro un po’ eroi, seppure con quella caratteristica fisica, quel difettuccio che proprio non vanno giù.
Perché essere fieri di se stessi e di come si è rappresenta uno dei passi fondamentali per crescere sereni e critici e per difendersi da un mondo che vorrebbe tutti omologati.
Le morbide e dolci illustrazioni di Paolo Domeniconi, con il tratto soffice e tondeggiante, i colori intensi ma delicati, tratteggiano un incantevole e variopinto mondo sommerso popolato da esseri buffi e divertenti ed immerso in atmosfere acquatiche ed invernali.
Pesci di varia foggia abbigliati con bluse e cappelli, bizzarri mezzi di trasporto, curiose suppellettili e rotonde casette, figure vivaci e musetti espressivi rendono l’albo bello da osservare, oltre che da leggere.
E, a proposito di lettura, sottolineo che il libro è scritto in stampato maiuscolo e il carattere utilizzato è il font Leggimi, appositamente studiato per agevolare la lettura anche a chi ha qualche difficoltà, di varia natura. Questo, e la semplicità della storia, lo rende ottimo, oltre che per la lettura condivisa, anche per le iniziali lettura autonome dei bambini in prima elementare.
Qui il booktrailer dell’albo.
(età consigliata: dai 3 anni)
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