“Pipistrelli in biblioteca” è uno splendido albo riccamente illustrato che celebra la bellezza dei libri e del luogo per eccellenza ad essi deputato.
Ho amato questo libro fin dal primo momento in cui ho avuto occasione di sfogliarlo, e mi è capito di regalarlo perché donandolo mi sembrava di condividere un po’ l’amore per la lettura, di offrire uno spunto e un paio d’ali per spiccare il volo nel meraviglioso mondo delle storie.
Uno stormo di pipistrelli, in una magica notte diversa da tutte le altre, trova aperta la finestra della biblioteca e, gioendo, si riversa felicemente nelle stanze solitarie e piene zeppe di libri.
Partono i giochi, e tra voli alla scoperta della magia del luogo, ombre cinesi, inseguimenti e nascondino, i pipistrelli scoprono l’incanto delle storie. E li possiamo vedere, tutti radunati intorno ad un libro, ad ascoltare e a volare, non più con le loro ali fisiche ma con le ali della fantasia. Ad immaginare di essere altrove, re, condottieri, geni della lampada, maghi…magnifiche pagine illustrate che rappresentano gli scuri pipistrelli protagonisti di mille possibili avventure.
Sono così presi dai libri che non si accorgono che stanno giungendo le prime luci dell’alba. E allora via, ma a malincuore, sperando che prima o poi, in un’altra notte speciale, qualcuno di nuovo dimenticherà la finestra delle biblioteca aperta per poter rivivere la stessa unica esperienza.
L’incanto dell’albo sono senza dubbio le sontuose illustrazioni. Grandi, a tutta doppia pagina, sono loro le protagoniste della narrazione, quella principale e le tante parallele che si possono immaginare perdendosi nei molteplici dettagli. Sono figure realistiche, pittoriche, con colori intensi, un po’ cupi, giochi di ombre, chiaroscuri, prospettive. Tavole dense, da guardare e riguardare, per cogliere ogni volta qualcosa di nuovo, di diverso, per notare un pipistrello intento in un’attività che non si era notata prima, o un dettaglio della biblioteca sfuggito al primo sguardo.
Un libro da guardare insieme ai bambini, ma anche da lasciare che i bambini osservino da soli, perché siano accompagnati, così come i pipistrelli, nel magico universo delle storie possibili e ancora da leggere o immaginare.
(età consigliata: dai 4 anni)
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